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45 ANNI DI CARCERE PER ATTIVITA' SOCIAL

Vista della città di Dubai

Arriva da Dubai la notizia che un tribunale saudita ha condannato una donna a 45 anni di carcere per aver presumibilmente danneggiato il Paese attraverso la sua attività sui social media.
Poco si sa di Nourah bint Saeed al-Qahtani, non ha una passato di attivista. Un documento di accusa ufficiale, visionato dall'Associated Press e da gruppi per i diritti umani, descrive il suo caso come conseguenza dell'uso dei social media, sebbene i funzionari sauditi non abbiano risposto alle richieste di commento.
La sentenza segue la protesta internazionale per una simile condanna a 34 anni di reclusione inflitta a Salma al-Shehab, una studentessa di dottorato saudita presso l'Università di Leeds in Inghilterra.
All'inizio del luglio scorso, un tribunale penale specializzato ha emesso la condanna a 45 anni ai sensi delle ampie leggi antiterrorismo e criminalità informatica del regno.
I giudici hanno accusato al-Qahtani di "interrompere la coesione della società" e "destabilizzare il tessuto sociale", secondo l’atto di accusa, citando la sua attività sui social media. Hanno affermato che al-Qahtani "ha offeso l'ordine pubblico attraverso le reti di informazioni".
Non è chiaro cosa abbia pubblicato online al-Qahtani o dove si sia tenuta la sua udienza.
Il presidente Joe Biden si è recato nel regno ricco di petrolio sempre nel mese di luglio per un incontro con il principe Mohammed, affermando di aver affrontato, durante i colloqui, anche l’argomento sui diritti umani.

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