
Il ricordo di un uomo
E' scomparso Giorgio Bertinelli, personaggio politico molto conosciuto sia nella sua Toscana che a livello nazionale.
Il ricordo affidato alle parole dell'ex ministro, On. Valdo Spini
Sabato scorso 22 luglio è scomparso Giorgio Bertinelli. Nonostante la riservatezza con cui sono stati gestiti i suoi funerali, a Pistoia ne è stato ricordato l’importante percorso politico e amministrativo nella città e nella provincia.
Pistoiese (di Torri, frazione di Sambuca) Giorgio Bertinelli lo era nel carattere, si può dire dalla punta dei piedi fino ai capelli. Pistoia, pur essendo a pochi chilometri dal capoluogo Firenze e ancor meno da Prato, soffriva di un certo isolamento nei confronti delle due città più popolose della Toscana. Ma questo non significava che i suoi esponenti non avessero qualità culturali e politiche pari a quelle degli altri esponenti della regione. E le rivendicavano, quando necessario, con orgoglio, e con grinta, in faccia a tutto e a tutti.
Giorgio Bertinelli è stato prima segretario provinciale della Federazione Giovanile Socialista Italiana, poi leader della sinistra socialista pistoiese, che annoverava personaggi come Graziano Bonacchi e la Sindaco di Quarrata, Rosita Testai. Una sinistra socialista pistoiese che agiva in un quadro politico di alleanze a sinistra tra Psi e Pci, in cui i rapporti di forza erano peraltro del tutto favorevoli ai comunisti, ma in cui questa corrente rappresentava un momento di originalità politica ed ideale. E anche di forza: lo stesso Giorgio arrivò ad essere eletto segretario provinciale del Psi dal 1979 al 1981.
A me compete proprio ricordare la rilevanza regionale e poi nazionale di Giorgio Bertinelli. Va premesso che negli anni della leadership praticamente assoluta di Bettino Craxi nel Psi, la sinistra socialista toscana rappresentò un’isola di originalità e di autonomia, soprattutto sul piano della riforma della politica, della trasparenza del finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali e su questo fronte la sinistra socialista pistoiese guidata da Giorgio Bertinelli era forte, attiva e vivace, senza complessi di inferiorità nei confronti del più forte alleato.
La circoscrizione per le elezioni della Camera dei Deputati era allora Firenze- Pistoia. (Firenze comprendeva Prato e quando questa divenne provincia si chiamò Firenze- Pistoia-Prato). Tante battaglie le abbiamo quindi condotte insieme e mi si perdonerà se sono costretto a parlarne anche in prima persona. Ricordiamo che allora vigeva una legge elettorale proporzionale con, all’interno delle liste, le preferenze. Quando nel 1987 fui collocato in lista al n.13 in ordine alfabetico e con un entusiasmante campagna elettorale, arrivai lo stesso primo in modo del tutto inatteso, il contributo di voti della sinistra socialista pistoiese guidata da Giorgio alla mia campagna elettorale fu importantissimo. Nelle elezioni successive, del 1992, fu introdotta, sotto la spinta del referendum, la preferenza unica. Sembrò a tanti un progresso ma non lo era in realtà. In quella occasione fui collocato al numero uno, ma, non essendovi la preferenza plurima ero di fatto un candidato come gli altri e per di più non controllavo le federazioni di Firenze e di Prato. Rischiai quindi concretamente di arrivare secondo, ma arrivai lo stesso primo. Determinante nel mio successo fu il fatto che ero arrivato primo proprio nella provincia di Pistoia dove la sinistra di Bertinelli aveva condotto una bella campagna elettorale che aveva trovato il consenso anche di compagne e compagni non strettamente della nostra corrente.
Logico allora che si pensasse ad una valorizzazione di Giorgio Bertinelli sul piano regionale. Noi lo candidammo alla vicesegreteria unica del Psi toscano, che negli anni precedenti avevamo conquistato, ma la maggioranza craxiana non ne volle sapere. Cominciò allora un tira e molla, nel corso del quale a Giorgio Bertinelli fu prospettata la richiesta di assumere prima la vice presidenza e poi la presidenza della Lega Regionale delle Cooperative. Giorgio, con il nostro pieno sostegno, accettò e credo proprio che sia stato alla fine un bene per lui, visto che stava per cominciare la crisi irreversibile del Psi in seguito all’esplodere di tangentopoli. Socialista e poi laburista, le sue qualità furono apprezzata in Lega, tanto da essere eletto successivamente alla vicepresidenza nazionale della Lega Coop di cui assunse anche la vicepresidenza vicaria in un periodo molto difficile della vita della Lega stessa.
Quindi Giorgio Bertinelli è stato un personaggio di rilievo regionale e nazionale, ma non cercava mai la ribalta e la pubblicità, ragion per cui al momento della sua scomparsa non ha avuto forse tutti i riconoscimenti che meritava anche se la Lega nazionale delle Cooperative, ora presieduta da Simone Gamberini, ne ha riconosciuto il valore in un bel comunicato.
Chi come me aveva condotto tanti anni di battaglia politiche con lui però l’importanza della sua figura la ricordiamo bene.
Rimpiango quindi il dirigente che ebbe sempre lo spirito del militante, il compagno appassionato che sapeva essere anche un amico fraterno, un uomo dal carattere forte e indipendente che sapeva condurre difficili battaglie di minoranza. Ciao Giorgio, non ti dimenticheremo!
On. Valdo Spini, Presidente Circolo Rosselli