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RISOLTO IL CASO DELLE MISTERIOSE EPATITI PEDIATRICHE?
Nuovi studi dal Regno Unito fanno luce sull’origine dei casi insoliti di epatite nei bambini dipendenti da tre fattori, fra questi anche le conseguenze dei lockdown per il Covid.
Bassetti: “Uno dei tanti danni delle restrizioni imposte ai bambini.”
Esiste una nuova teoria su ciò che potrebbe causare la misteriosa epatite pediatrica. Ha rivelare i nuovi studi in corso di pubblicazione nel regno Unito è la rivista medica STAT.
Le nuove ricerche devono ancora passare attraverso la revisione ma se confermate aiuteranno a spiegare perché alcuni centri medici che curano bambini con malattie del fegato hanno visto un numero che sembra essere davvero insolito di casi di epatite misteriosa a partire dall’autunno del 2021 e fino alla primavera di quest’anno.
Si tratta di più di 1.000 casi di questo tipo segnalati da 35 paesi all'Organizzazione mondiale della sanità. Di questi 22 bambini purtroppo non ce l’hanno fatta e 46 hanno avuto bisogno di trapianti di fegato.
In questi studi gli scienziati ritengono che questi bambini potrebbero essere stati co-infettati con due virus diversi ed avere una predisposizione genetica a una risposta immunitaria eccessiva.
Uno di questi due gruppi di scienziati, quello proveniente dalla Scozia, ha esaminato la composizione genetica di un gruppo di bambini colpiti. Otto dei nove bambini studiati avevano una particolare variante genetica che influenza il modo in cui il sistema immunitario risponde ad una minaccia. I medici scozzesi sono stati tra i primi a riferire sui casi insoliti di epatite in primavera.
Gli studi hanno anche suggerito che l'interruzione della vita normale innescata dalla pandemia potrebbe aver contribuito a una maggiore trasmissione del virus adeno-associato 2 e degli adenovirus quando le misure di controllo del Covid-19 hanno iniziato ad allentarsi, perché più bambini sarebbero stati suscettibili a loro. Ciò, a sua volta, avrebbe portato a un aumento del numero di casi di epatite nei bambini.
I casi inspiegabili di epatite pediatrica hanno innescato un acceso dibattito tra un certo numero di scienziati e medici che hanno insistito sul fatto che coloro che indagavano sull'apparente focolaio di epatite pediatrica stavano ignorando ciò che sembrava essere ovvio: e cioè che la malattia era probabilmente una conseguenza della precedente infezione da Covid.
L’infettivologo Prof. Matteo Bassetti in un twitter odierno ha scritto: “Vi ricordate le epatiti acute dei bambini che hanno terrorizzato molti genitori? C’è uno studio che dimostra che sono responsabili un virus, un gene e le restrizioni. Uno dei tanti danni causati dai vari lockdown, dalle restrizioni e dalle mascherine inutili imposte ai bambini.”
IMPIANTATO IL PRIMO ORECCHIO BIONICO STAMPATO IN 3D
Eccezionale intervento ricostruttivo negli Stati Uniti apre le porte ad impensabili sviluppi nel campo della medicina rigenerativa e nei trapianti
Ha 20 anni, è messicana, e si chiama come una famoso apparato tecnologico diffuso da Amazon, Alexa. Da oggi, anche lei, ha qualcosa di futuribile impiantato nel proprio corpo. Un orecchio stampato in 3D realizzato con le cellule della stessa donna. Ne da notizia il New York Times e rappresenta un straordinario progresso nel campo dell’ingegneria dei tessuti. Il capolavoro si è reso possibile grazie alla tecnologia sviluppata da un’azienda biotech americana, la 3DBio Therapeutics, leader nella medicina rigenerativa attraverso la biostampa in 3D per fornire tessuti ed organi viventi, funzionali e personalizzati, progettati secondo le esigenze sanitarie dei pazienti. La paziente che ha ricevuto l’orecchio bionico fa parte di una sperimentazione clinica che comprende 11 pazienti. Alexa era affetta da microtia, un raro difetto congenito che rende la parte esterna dell’orecchio piccolo e deformato. L’intervento è avvenuto nel marzo scorso ma è stato comunicato solo adesso e tutto sta procedendo bene. Il fatto che le cellule che hanno ricostituito il nuovo orecchio provengano dal tessuto stesso del paziente fa ben sperare e bassa la probabilità di rigetto. Anzi, l’orecchio bionico sta continuando a rigenerare il tessuto cartilagineo, conferendogli un aspetto naturale.
Le fasi dell’intervento sono degne di nota: un chirurgo ha rimosso una parte di cartilagine dal moncone esistente della paziente ed assieme ad una stampa in 3D dell’altro orecchio sano, sono stati inviati all’azienda 3DBio. Qui le cellule viventi sono state mescolate con il bioinchiostro a base di collagene prodotto dall’azienda. Questo è stato inserito con una siringa nella biostampante, la quale ha spruzzato il materiale replicando l’orecchio sano della paziente, così come un qualunque processo di riproduzione in 3D. La forma dell’orecchio stampata è stata spedita in un guscio protettivo in celle frigorifere ed il chirurgo, ricevuto il pacco (magari proprio da Amazon…) ha impiantato l’orecchio bionico sotto la pelle della paziente. Quando la pelle è stata tesa attorno all’impianto, è emersa la forma del nuovo orecchio.
I dirigenti dell’azienda 3DBio affermano che tale tecnologia potrà essere usata in altre parti del corpo come il naso, i dischi spinali, il menisco del ginocchio e la cuffia dei rotatori. Ma apre la strada anche alla produzione in 3D di organi vitali ben più complessi come il fegato, i reni e persino il pancreas, rivoluzionando il settore dei trapianti e l’aspettativa di vita dei pazienti affetti da gravi malattie. Certo, il percorso verso il trapianto in 3D di organi importanti del corpo umano è ancora molto lungo ma questa nuova tecnologia, che sta muovendo i primi passi, rappresenta un decisivo passo in avanti. La domanda da porsi adesso non è ‘se’ ma ‘quando’ sarà possibile. Sicuramente siamo testimoni di una rivoluzione scientifica che rappresenterà una pietra miliare nell’utilizzo della tecnologia 3D nei trapianti rigenerativi sull’essere umano.
STRAGE TEXAS, POLIZIA SOTTO ACCUSA
Alla fine sul banco degli imputati sta finendo la polizia locale per la lentezza nell'intervento alla strage avvenuta nella scuoa elementare nel Texas. Si ammettono i ritardi, si chiede scusa ma, ora, i vertici locali rischiano l'incriminazione.
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"L'esistenza del male non è un motivo per disarmare i cittadini che rispettano la legge, anzi, è una delle ragioni per armarli."