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Forbici chirurgiche

SPECIALE:
FISTOLA? EMLEFT E' LA SOLUZIONE

L'ideatore della nuova tecnica, il chirurgo proctologo Dott. Augustine Iroatulam, spiega perché questo tipo di trattamento è il migliore tra quelli praticati.

Con una dedicata speciale...

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"Nessuna recidiva, migliore recupero per il paziente e la mucosa ringrazia ed una dedica speciale alla mia città".

Il dott. Augutine Iroatulam, mentre interviene tra la curiosità degli specializzandi


Il dottor Iroatulam, oltre ad essere il responsabile della chirurgia proctologia dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia, ha perfezionato le tecniche di chirurgia colorettale presso la clinica Cleveland in Florida dal 1996 al 1998. Fondatore della società nigeriana delle malattie colorettali, opera in Italia anche in regime di libera professione extramoenia.

Autore di numerose pubblicazioni, ha ideato una tecnica innovativa e mini invasiva per la cura delle fistole anali. Presentata nei mesi scorsi in una diretta su Ais channel alla platea di esperti internazionali, riscuotendo un grande successo,, il dottor Iroatulam ha risposto il 2 di agosto, sempre sullo stesso canale, in un trasmissione dedicata agli addetti ai lavori, alla quale eravamo presenti, alle tante domande suscitate dalla sua nuova tecnica, in un coffee break molto stimolante.

 

 

 

Il chirurgo, da noi contattato, ci ha fornito schemi da lui redatti, per spiegare ai nostri lettori, in maniera semplice ed intuitiva, l'importanza della tecnica Emleft per la cura delle fistole, accompagnata da una sintetica ed efficace risposta alla nostra domanda fondamentale:

"Perché Emleft è da preferire alle altre cure?"

Ecco quanto ci ha risposto:

"Emleft è la risposta migliore alla cura della fistola anale. Avviene mediante la legatura del tramite fistoloso al livello della sotto mucosa, e la sua asportazione è completa, senza che questa interrompa la sua integrità. Così facendo i batteri non si disseminano nella ferita chirurgica, evitando così il crearsi di nuove colonie batteriche, causa di recidive. Dal momento che i batteri popolano l'ano e le feci, prima di intervenire chirurgicamente laviamo accuratamente l'ambiente dell'ano e la fistola con appositi liquidi disinfettanti, riducendo in questo modo il rischio sopra evidenziato.

In conclusione, ma non per ultimo,  permettetemi un appunto a cui tengo particolarmente: ho dedicato questa tecnica alla mia città di adozione, tanto è vero che l'ho chiamata, come sotto titolo, le 5 regole di Pistoia per la chirurgia della fistola anale, e cioè: 1) lavaggio ano e tramite fistoloso; 2) lasciare ano intatto; 3) togliere completamente il tramite fistoloso; 4) usare drenaggio lento e 5) usare antibiotici".


Pensare che tutto questo viene praticato in una struttura pubblica sanitaria, luoghi molto spesso criticati, rende ancora più speciale l'utilizzo di questa tecnica innovativa, rappresentando l'eccellenza e la bontà del nostro sistema sanitario laddove questo può svilupparsi e progredire, nell'interesse della collettività.
 

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