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JURIC - VAGNATI UNA GUERRA TRA "POVERI"

I panni, si sa, si dovrebbero lavare in famiglia ma la lite furibonda tra l'allenatore del Torino, Juric ed il direttore sportivo Vagnati sarebbe passata inosservata solo se fosse rimasta lontano dai riflettori social. Il video che li ritrae in uno scontro verbale e quasi fisico, non avvenuto per l'intervento provvidenziale di una persona dello staff, e che ha trovato ampio risalto mediatico, fotografa perfettamente lo stato di tensione che si respira nell'ambiente granata. Insomma se ci fosse stato qualche dubbio adesso è certificato il malcontento dell'allenatore per i mancati acquisti richiesti e promessi e le frustrazioni di un direttore sportivo che comunque dipende in tutto e per tutto dal presidente Cairo, il vero sconfitto. E' lui il vero responsabile di questa penosa vicenda,. Mia nonna era solita dire: "senza lilleri (soldi) non si lallera (non si combina niente). Ed i lilleri Urbano Cairo li aveva incassati e neanche pochi dalla vendita di Bremer alla Juventus, 40 milioni di euro da investire in nuovi giocatori. Poi sono stati messi a disposizione del d.s. non più di 25 per gli acquisti. Con il tempo che stringe, le trattative che non decollano, le premesse si sono tristemente materializzate e la scintilla che ha fatto precipitare tutto è stata una telefonata dell'allenatore al presidente, non gradita da Vagnati che si è sentito scavalcato. Ci doveva essere tanta la rabbia nel direttore sportivo che ha fatto centinaia di km e si è precipitato nel ritiro austriaco del Torino e si è sfogato su Juric, colpevole di non avere riconosciuto i gradi di comando. I due protagonisti sono vittime della situazione che si è venuta a creare ma il loro comportamento non è giustificabile. Comunque vada a finire, perché qualcosa dovrà accadere a questo punto, il popolo di fede granata è pervaso da una sensazione mista di incredulità, amarezza e tanta delusione. Il grande Torino non merita un simile trattamento, va onorato e rispettato e soprattutto chi è sotto i riflettori e rappresenta per tante persone un esempio non si può permettere di scivolare in cadute di stile che non hanno niente a che vedere con il calcio, con l'immagine da trasmettere ai giovani. Chiedere scusa, da parte di tutti, sarebbe un segno di rispetto.



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