Su Il Metaversalista il nuovo editoriale del direttore.
QUELLA EUFORIA COLLETTIVA CHE TI ASSALE
Dopo le chiusure imposte per due anni dalla pandemia, gli italiani sembrano voler riassaporare sempre più la voglia di libertà. E così il periodo pasquale ha rappresentato quello che, con ogni probabilità, ci aspetterà questa estate, le prove generali per il grande esodo vacanziero. Sarà l'incertezza per il futuro, con un devastante conflitto nel cuore dell'Europa, con tassi di mutuo ed inflazione alle stelle, sarà la crisi energetica che ci schiaccia, ma c'è nell'aria una euforia collettiva, come se si volesse esorcizzare le difficoltà oppure, amaramente, come se l'orchestra sul ponte del Titanic, stesse suonando nonostante tutto. Strano il popolo italiano, capace di indignarsi se deve aspettare dieci minuti in fila dal proprio medico oppure alle Poste e capace, invece, di attendere per ore in piedi il proprio turno per mangiare fuori, al ristorante, oppure in coda in autostrada, senza protestare. Come ha detto Flavio Briatore in un video pubblicato sui social, l'italiano si sta abituando a fare la fila, si potrebbe parafrasare, ma solo quella a cui è interessato. Ecco allora frotte di individui scendere ordinati dai treni delle Cinque Terre, immortalati per la gita di pasquetta, oppure in fila a Roma per i musei. Speriamo duri e, soprattutto, speriamo che questa tolleranza diventi una sana abitudine di vita quotidiana nell'affrontare con una filosofia diversa il famoso logorio della vita moderna. Il Direttore Fabrizio Giannini
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