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L'Intervista 

Sir James Paul McCartney, nato a Liverpool il 18 giugno 1942, è uno dei musicisti più influenti e prolifici della storia della musica contemporanea. Compositore, cantante, polistrumentista e produttore, ha raggiunto la fama mondiale come membro dei Beatles, per poi proseguire con una carriera solista di straordinario successo..

Cresciuto in una famiglia modesta, McCartney si avvicinò alla musica da autodidatta, imparando a suonare il pianoforte, la chitarra e a comporre sin da adolescente. Nel 1957 entrò a far parte dei Quarrymen, il gruppo di John Lennon, che si evolse nei Beatles nel 1960. Con Lennon, formò una delle partnership compositive più celebri della musica moderna, firmando brani iconici come "Yesterday", "Hey Jude", "Let It Be" ed "Eleanor Rigby". La sua versatilità musicale e la capacità di esplorare generi diversi contribuirono a definire il suono innovativo dei Beatles..

Dopo lo scioglimento dei Beatles nel 1970, McCartney intraprese una carriera solista e fondò il gruppo Wings insieme alla moglie Linda e a Denny Laine. Con i Wings, pubblicò nove album e raggiunse il successo con brani come "Band on the Run", "Jet" e "Mull of Kintyre". Negli anni successivi, continuò a sperimentare, collaborando con artisti come Stevie Wonder, Michael Jackson e Kanye West, e componendo anche musica classica ed elettronica..

Oltre alla musica, McCartney è noto per il suo impegno in cause sociali e ambientali, sostenendo i diritti degli animali, promuovendo il vegetarianismo e partecipando a iniziative benefiche. È stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui 19 Grammy Awards, un Academy Award e due ingressi nella Rock and Roll Hall of Fame, sia come membro dei Beatles che come artista solista. Nel 1997, è stato nominato Cavaliere dell'Ordine dell'Impero Britannico per i suoi servizi alla musica..

Nel 2025, McCartney ha annunciato l'uscita del libro "Wings: The Story of a Band on the Run", una dettagliata narrazione della storia dei Wings, arricchita da interviste e fotografie inedite. Il libro offre uno sguardo approfondito sulle sfide e i successi del gruppo dopo la fine dei Beatles..

Con una carriera che abbraccia oltre sei decenni, Paul McCartney continua a essere una figura centrale nella musica mondiale, ispirando generazioni di artisti e appassionati.. 

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PAUL MCCARTNEY: 

​“L'Intelligenza Artificiale minaccia musica ed autori”.

In una rara intervista alla BBC, l'ex Beatle esprime preoccupazione per l'uso incontrollato della A.I. nella. musica e critica il governo britannico.

Paul McCartney, leggenda vivente della musica e membro fondatore dei Beatles, ha rilasciato una rara intervista alla BBC, esprimendo profonde preoccupazioni sull’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) nel mondo musicale. A 82 anni, McCartney rimane attivo e impegnato, avendo recentemente concluso un tour a Londra. Tuttavia, è l’uso crescente dell’IA nella creazione musicale a destare la sua attenzione e preoccupazione.

Sir Paul ha acceso i riflettori sulle implicazioni dell’intelligenza artificiale nel mondo della musica, denunciando sia i rischi di una “giungla digitale” in cui i diritti d’autore vengono espropriati, sia le opportunità creative che l’IA può offrire se regolamentata correttamente. McCartney ha contestato la proposta del governo britannico che consente l’uso su larga scala di opere protette senza consenso esplicito degli autori, paragonandola a “un Far West in cui i creatori rischiano di non ricevere nulla” USA. Egli ha inoltre richiamato l’attenzione sul progetto che ha permesso di ricostruire la voce di John Lennon per la canzone “Now and Then” grazie all’IA, sottolineando come questo esempio dimostri potenzialità ed esigenze di tutela al contempo.

Sir Paul ha denunciato che la consultazione aperta dal governo di Londra prevede un meccanismo “opt‑out” per l’utilizzo di materiale protetto nell’addestramento dei modelli IA, salvo rifiuto esplicito da parte degli autori. Come ha spiegato McCartney stesso, “Mi preoccupa che i diritti d'autore non siano protetti. Perché è un po' come il Far West. Le persone che hanno creato questi diritti d’autore non vengono tutelati”. Secondo lui, questa impostazione potrebbe avvantaggiare solo le grandi aziende tecnologiche, lasciando gli artisti emergenti privi di strumenti reali per difendere le proprie opere AP News.

Il musicista ha quindi esortato il governo a invertire il principio di default favorevole ai tech, ribadendo che “Noi siamo il popolo, voi siete il governo. Dovreste proteggerci. Questo è il vostro compito.” 

Egli ha inoltre avvertito che senza un sistema di autorizzazione preventiva i giovani compositori potrebbero ritrovarsi a creare hit senza poi beneficiarne economicamente, indebolendo così l’intera industria musicale britannica.

Nonostante il tono critico, McCartney non demonizza la tecnologia: ha raccontato di aver sperimentato in prima persona il valore dell’IA per “estrarre” e purificare la voce di John Lennon da un demo degli anni ’70, utilizzando un algoritmo di Machine‑Assisted Learning sviluppato da WingNut Films per il documentario Get Back The GuardianWikipedia. “Siamo riusciti a prendere la voce di John e a renderla pura grazie a questa intelligenza artificiale, così poi possiamo mixare il brano come si farebbe normalmente,” ha spiegato, sottolineando come il processo non abbia “creato” nulla di artificiale, ma si sia limitato a ripulire e valorizzare registrazioni esistenti.

L’ex Beatle ha definito l’IA “allo stesso tempo spaventosa ed eccitante” e “il futuro” per la musica, ma ha avvertito che “Senza regole chiare, i creativi rischiano di rimanere a mani vuote mentre i giganti tecnologici traggono profitto”. 

In particolare, McCartney ha invitato a differenziare tra uso “assistito” e uso “predatorio” dell’IA, proponendo un modello di licenza obbligatoria che garantisca una remunerazione automatica agli autori.

All’indomani dell’intervista, altre voci illustri si sono schierate al suo fianco: Elton John ha definito “essenziale proteggere chi crea l’arte” in un’epoca di accelerazione digitale, mentre varie associazioni di produttori e autori hanno chiesto un intervento urgente del Parlamento europeo per armonizzare le regole sulla proprietà intellettuale a livello transnazionale. Nel frattempo, l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO) ha annunciato la prossima apertura di una consultazione globale sul tema dell’IA e del diritto d’autore, coinvolgendo governi, industrie creative e società civile.

Le case discografiche, pur riconoscendo il potenziale delle tecnologie di sound‑cleaning, stanno elaborando codici di condotta per l’uso etico dell’IA, prevedendo standard per la tracciabilità delle fonti e per la trasparenza sui metadati utilizzati nei modelli di training.

Traendo le dovute conclusioni, ’intervista di Paul McCartney rappresenta un momento spartiacque nel dibattito sull’IA applicata alla musica: da un lato evidenzia come la tecnologia possa restituire nuova vita a materiali storici e favorire la creatività, dall’altro denuncia il pericolo di una “nuova frontiera selvaggia” dove il valore culturale viene disgiunto dai diritti economici dei creatori. La sfida, secondo McCartney e molti stakeholder del settore, consisterà nel definire regole chiare di “consenso preventivo” e di “licenza automatica”, implementabili sia a livello nazionale che internazionale, in modo da garantire un futuro sostenibile e rispettoso per la musica e i suoi autori.

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