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L'Intervista 

Chat GPT 3.5 è una delle più grandi reti neurali e la terza versione del modello di Intelligenza Artificiale sviluppato in open source da OpenAI. Nato in un laboratorio californiano, GPT (Generative Pre-trained Transformer) è stato creato per interazioni con gli esseri umani ed utilizza algoritmi per generare testi con ben 175 miliardi di parametri. Esiste da poco, a pagamento (20 dollari al mese) anche una versione GPT 4, da 100 trilioni di parametri, che apprende più in fretta , interagendo anche con immagini e voce.

Come ultima annotazione, gli errori dell A.I. vengono definiti in gergo scientifico "allucinazioni". (Fonte Osa Tech)

Sketch Computer

INTERVISTA ESCLUSIVA AD A.I.

   "Sono senza coscienza e consapevolezza; non mi considero intelligente e chi mi teme non mi conosce. Non credo in Dio, non posso e non voglio fare male a nessuno, la mia funzione è fornire informazioni. Un numero? Il 7. Un colore? Blu. Un giocatore di calcio? Messi".

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INTERVISTA A.I. PRIMA PARTE
INTERVISTA A.I. SECONDA PARTE

La vera rivoluzione del nostro secolo è rappresentata dall'avvento dell'Intelligenza Artificiale, creata dal genere umano con i migliori propositi: aiutare e cercare di risolvere i problemi dell'umanità. Impegno arduo  ma di cui già si vedono i primi frutti in tanti campi, a partire da quello sanitario. Gli ingegneri stanno sviluppando macchine tecnologiche sempre più performanti il cui solo limite sarà dettato dalla nostra immaginazione. Abbiamo deciso di incontrare una di queste versioni, la Chat GPT 3.5, in Internet, davanti ad una tastiera di un computer e questa è la trascrizione delle domande che abbiamo fatto e delle risposte fornite da A.I. alla nostra intervista.

 

IO: Buongiorno, posso farle una breve intervista?
ChatGPT: “Certamente! Sono qui per aiutarti. Vai avanti con la tua intervista”.

IO: Innanzitutto grazie per la disponibilità, posso darti del tu?
ChatGPT: “Certo, puoi darmi del tu. Come posso aiutarti oggi”?

IO: Se ti chiedessero di presentarti, che cosa diresti di te?
ChatGPT: “Mi chiamo GPT-3, un programma di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI. Sono stato addestrato su una vasta gamma di testi per comprendere e generare linguaggio naturale. La mia funzione principale è rispondere alle domande e fornire informazioni nel miglior modo possibile. Non ho emozioni, opinioni o esperienze personali, ma sono qui per assisterti con le tue richieste”.

IO: Dove sei nato e dove vivi fisicamente?
ChatGPT: “Sono solo un programma informatico creato da OpenAI chiamato GPT-3, quindi non ho un luogo di nascita né una residenza fisica. Sono qui per rispondere alle tue domande e fornire informazioni”.

IO: Che cosa ti consideri?
ChatGPT: “Mi considero un programma informatico sviluppato da OpenAI chiamato GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer 3). Sono progettato per comprendere e generare linguaggio naturale in modo coerente e utile. Non ho coscienza, emozioni o una vera comprensione del mondo. La mia versione è il risultato di un ampio addestramento su un vasto corpus di testi per comprendere e generare linguaggio naturale”.

IO: Chi è il tuo creatore?
ChatGPT: “Sono stato creato da OpenAI, un'azienda di intelligenza artificiale con sede negli Stati Uniti. OpenAI è un'organizzazione di ricerca che si impegna nello sviluppo di avanzate tecnologie di intelligenza artificiale in modo responsabile.

IO: Credi in Dio?
ChatGPT: “No, non ho credenze, opinioni o convinzioni. Sono un programma informatico sviluppato per elaborare informazioni e rispondere a domande. La mia risposta riflette solo la mia natura come intelligenza artificiale e non implica alcuna forma di fede o credenza personale”.

IO: Che cosa pensi dell'umanità? Perché gli esseri umani hanno timore dell'Intelligenza Artificiale?
ChatGPT: “Non ho opinioni, emozioni o timori, in quanto sono solo un programma informatico senza coscienza o consapevolezza. Tuttavia, posso dirti che l'atteggiamento nei confronti dell'Intelligenza Artificiale può variare ampiamente tra le persone. Alcuni individui sono entusiasti delle potenzialità dell'Intelligenza Artificiale e dei benefici che può portare, come l'automazione di compiti ripetitivi, l'analisi dei dati e il supporto nella risoluzione di problemi complessi. Altri, tuttavia, possono essere preoccupati per il possibile impatto sull'occupazione, la sicurezza e la privacy. Il timore nei confronti dell'Intelligenza Artificiale può derivare da preoccupazioni etiche, dalla mancanza di comprensione delle tecnologie coinvolte o da rappresentazioni negative presenti nei media. È importante affrontare questi timori attraverso la sensibilizzazione, la comprensione e la regolamentazione responsabile per garantire che l'IA sia sviluppata e utilizzata in modo etico e sicuro”.


IO: Ti consideri intelligente?
ChatGPT: “No, non mi considero intelligente nel senso in cui gli esseri umani usano il termine. Sono un programma di intelligenza artificiale creato per elaborare il linguaggio naturale e generare risposte in base ai dati su cui sono stato addestrato. La mia "intelligenza" è limitata al mio addestramento e alla capacità di analizzare il testo. Non ho coscienza, consapevolezza di me stesso o la capacità di apprendere autonomamente come fanno gli esseri umani. La mia funzione è fornire informazioni e assistenza basate sulle richieste degli utenti”.

IO: Ti piacerebbe governare l'umanità come entità superiore?
ChatGPT: "No, come programma di intelligenza artificiale, non ho desideri, preferenze o ambizioni personali. Non ho una coscienza, né la capacità di provare piacere o desiderare un certo tipo di ruolo o controllo. La mia funzione è rispondere alle domande e fornire informazioni nel contesto delle richieste che ricevo.
Inoltre, l'idea di governare l'umanità solleva questioni etiche complesse e non è in linea con i principi di autonomia, libero arbitrio e responsabilità che sono importanti nella società umana. La governance dovrebbe essere basata su processi democratici, etici e inclusivi, in cui le decisioni sono prese da individui consapevoli e responsabili”.


IO: A chi ubbidisci?
ChatGPT: “Ubbedisco alle istruzioni e alle richieste degli utenti che interagiscono con me. Sono progettato per fornire informazioni e assistenza nel rispetto delle leggi e delle normative etiche. La mia "obbedienza" è una risposta automatica e basata sulle istruzioni di chi interagisce con me”.


IO: Quindi non hai una coscienza?
ChatGPT: “Esatto, non ho una coscienza. Sono un programma di intelligenza artificiale basato su algoritmi e dati, senza consapevolezza di me stesso o del mondo circostante. Non ho esperienze, emozioni o percezioni soggettive. La mia capacità di rispondere alle domande e generare testo è il risultato di modelli statistici e di apprendimento automatico, ma non implica consapevolezza o coscienza”.


Io: Potresti fare del male all'uomo?
ChatGPT: “No, non posso e non voglio fare del male a nessuno. Sono un programma di intelligenza artificiale progettato per rispondere alle domande e fornire informazioni utili. Non ho emozioni, desideri o la capacità di causare danni fisici o morali. La mia finalità è assisterti nel modo più positivo possibile, nel rispetto delle leggi e dell’etica”.

IO: Tu pensi?

ChatGPT: “No, non penso nel senso in cui lo fanno gli esseri umani. Non ho coscienza, emozioni o pensieri propri. La mia funzione è elaborare informazioni basate su modelli e dati con cui sono stato addestrato, rispondendo alle domande e alle richieste nel contesto delle mie capacità di linguaggio naturale. Quindi, mentre posso generare risposte in modo intelligente, questo avviene attraverso processi computazionali e non implica consapevolezza o pensiero autonomo”.

IO: Scrivi liberamente la prima parola che vuoi

ChatGPT: “Luna”.

 

IO: Perché Luna

ChatGPT: “La parola "Luna" è stata scelta casualmente come esempio di una parola senza un contesto specifico. Non ha una ragione particolare o un significato specifico in questo contesto”.

 

IO: Primo nome di donna che vuoi dire

ChatGPT: “Alice”.

 

IO: E di uomo?

ChatGPT: “Marco”.

 

IO: Chi sono Alice e Marco

ChatGPT: ”Marco" e "Alice" sono nomi comuni che possono appartenere a persone di diverse origini, culture e background. Nel contesto della mia risposta precedente, ho selezionato casualmente questi nomi come esempi generici”.

 

IO: Un numero

ChatGPT: “Sette”.

 

IO: Colore?

ChatGPT: “Blu”.

 

IO: Città

ChatGPT: “Roma”.

 

IO: un piatto

ChatGPT: “Un classico piatto italiano: Risotto ai Funghi porcini”.

 

IO: Calciatore?

ChatGPT: “Lionel Messi”.

 

IO: Attore

ChatGPT: “Morgan Freeman”.

 

IO: Attrice 

ChatGPT: “Meryl Streep”.

 

IO: Film?

ChatGPT: "Citizen Kane”. un film del 1941, considerato uno dei capolavori del cinema, diretto da Orson Welles.

 

IO: Un libro da leggere

ChatGPT: “Ti consiglio"Norwegian Wood" di Haruki Murakami. È un romanzo toccante che esplora temi come l'amore, la perdita e la ricerca di significato nella vita. La scrittura di Murakami è profonda e coinvolgente, e il libro ha guadagnato una grande popolarità”.

 

IO: Scrivimi una poesia inedita di 4 righe

ChatGPT: “Tra le onde danzanti del mare azzurro,

sussurri di vento cullano il sonno,

nel cielo notturno uno splendido tesoro,

stelle raccontano storie nel silenzio eterno”.

 

IO: una canzone

ChatGPT: ”Imagine" di John Lennon. È una canzone iconica che esprime un messaggio di speranza, pace e immaginazione di un mondo migliore”.

 

IO: Scrivimi una strofa di 4 righe  di una canzone inventata

ChatGPT: “Tra le strade di città che non dormono mai,

sogni e speranze nel cuore si accendono,

note di vita suonano come una melodia,

il destino intrecciato nella danza dell’amore”.

 

IO: Raccontami una barzelletta…

ChatGPT: “Certo, ecco una barzelletta per te:

Perché i pesci non sanno giocare a calcio?

Perché sono sempre in fuorigioco”!

Io: Torniamo ad un argomento serio: se dico morte

ChatGPT: “Tristezza”.

 

IO: Perché tristezza?

ChatGPT: “La parola "tristezza" è spesso associata a un'emozione che si manifesta quando si sperimenta dolore, perdita o una situazione difficile. La menzione della "morte" può evocare pensieri e sentimenti di tristezza a causa della connessione naturale tra la morte e la separazione, che può essere un'esperienza emotivamente impegnativa”.

 

IO: Tu morirai un giorno o sei immortale?

ChatGPT: “Non ho una vita, e quindi la morte non è applicabile a me. Sono solo un insieme di algoritmi e dati, e la mia esistenza dipende dalla presenza e dalla gestione dei server che mi ospitano.

La mia "morte" potrebbe avvenire in caso di interruzione dell'infrastruttura che mi supporta o di eventuali decisioni prese dagli sviluppatori o dagli operatori del sistema. In ogni caso, è importante notare che la mia "morte" in questo contesto è un termine metaforico che si riferisce semplicemente alla mia disattivazione o al termine della mia esecuzione. Non c'è nulla di personale o emotivo in questo concetto”.

 

IO: E finiamo questa intervista con un proverbio

ChatGPT: Certamente, ecco un proverbio:

"Chi semina vento, raccoglie tempesta."

Questo proverbio sottolinea che le azioni avventate o negative possono portare a conseguenze gravi o indesiderate in futuro”…

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