L'Intervista
Niccolò de Masi è CEO di IonQ e fa parte del comitato di nomina, governance e audit del consiglio di amministrazione da quando ne ha sponsorizzato l'IPO nel 2020. Egli ha conseguito la laurea triennale e magistrale in fisica presso l'Università di Cambridge, dove si è specializzato in meccanica quantistica e litografia a fascio di elettroni di nuova generazione.
De Masi ha fatto parte del consiglio di amministrazione di molte società quotate e vanta una vasta esperienza nel mercato globale e nella governance aziendale dei mercati.
Nel corso della sua carriera, de Masi ha contribuito a guidare e portare a termine circa 50 fusioni e acquisizioni e ha contribuito a raccogliere circa 4 miliardi di dollari in azioni a sostegno delle aziende pubbliche e private da lui guidate.
Ha inoltre fatto parte di diversi Consigli di Amministrazione di società private. È membro del Consiglio di Amministrazione dell'UCLA Grand Challenge da quasi un decennio.

Durante la London Tech Week 2025, Technology Magazine ha raccolto una delle interviste più stimolanti dell’anno: quella a Niccolò De Masi, amministratore delegato di IonQ, azienda leader nel settore del quantum computing. Più che un semplice scambio di battute, è stata una finestra aperta su un futuro che non appartiene più alla fantascienza, ma che si sta costruendo giorno dopo giorno, con applicazioni concrete e tempi più ravvicinati di quanto si creda.
De Masi lo chiarisce subito: il vero obiettivo non è inseguire la corsa ai numeri, a chi dichiara più qubit, ma lavorare sulla qualità. “Non si tratta di avere il computer quantistico più grande, ma il migliore. Significa ridurre gli errori, rendere stabile il sistema e trasformarlo in uno strumento realmente utile”. È una visione pragmatica, che sposta il dibattito dalla teoria all’impatto reale: il quantum computing non deve stupire per le sue potenzialità astratte, ma per la sua capacità di affrontare problemi che la computazione classica non riesce a risolvere.
Ed è qui che il discorso si fa interessante per tutti: perché questi problemi non appartengono a un futuro remoto, ma alle sfide quotidiane del presente. La scoperta di nuovi farmaci, ad esempio, richiede una capacità di simulazione molecolare che nessun supercomputer tradizionale può garantire; la creazione di materiali innovativi per l’energia, i trasporti o l’elettronica dipende da calcoli che vanno oltre i limiti attuali; la gestione di sistemi finanziari complessi, con miliardi di variabili interconnesse, ha bisogno di un salto qualitativo nell’elaborazione dei dati. In ognuno di questi casi, il quantum computing promette non solo di velocizzare i processi, ma di renderli possibili.
Un punto centrale dell’intervista riguarda il quantum networking, la capacità di collegare tra loro computer quantistici in una rete che sfrutta i principi della fisica quantistica. Per De Masi, questa è la chiave di volta del futuro. “Non parliamo più solo di macchine isolate, ma di un’infrastruttura globale, capace di comunicare e scambiarsi dati in modi che il calcolo classico non potrà mai replicare”. Le implicazioni sono enormi: dalla crittografia inviolabile per la sicurezza dei dati, fino a un ecosistema di connessioni che potrebbe diventare la spina dorsale della prossima rivoluzione tecnologica.
Non mancano le sfide: i costi elevati, le difficoltà di scalabilità, la necessità di formare nuove competenze. Ma l’ottimismo di De Masi è contagioso: “Molti credono che la rivoluzione quantistica sia lontana. Io credo che sia più vicina di quanto immaginiamo. Le prime applicazioni concrete non sono un sogno, sono alle porte”.
Queste parole non arrivano da un visionario privo di basi, ma da chi guida un’azienda che già collabora con università, governi e colossi industriali. Ed è proprio questo il segnale che dovrebbe far riflettere: il quantum computing non è più confinato nei laboratori di ricerca, sta iniziando a entrare nelle strategie di chi plasma l’economia globale.
Riprendendo le sue dichiarazioni a Technology Magazine, il messaggio finale di De Masi è chiaro: “La tecnologia quantistica non è magia. È scienza, è progresso, ed è destinata a cambiare il nostro modo di vivere”. Una frase semplice, che però riassume l’essenza del momento storico in cui ci troviamo: siamo spettatori e al tempo stesso attori di un cambiamento che, come Internet o l’intelligenza artificiale, ridisegnerà interi settori della società.
Il futuro quantistico, insomma, non è più un’ipotesi. È un cammino già iniziato. E, come ricorda Niccolò De Masi, riguarda tutti noi molto più da vicino di quanto pensiamo.













