L'Intervista
Jeff Goldblum, nato il 22 ottobre 1952 a West Homestead, Pennsylvania, è un attore, musicista e icona di stile statunitense noto per il suo carisma eccentrico, la versatilità e la presenza scenica unica.
È diventato una figura di culto grazie a ruoli iconici in film come "Jurassic Park" e i suoi sequel, dove interpreta il brillante Dr. Ian Malcolm, "Independence Day", dove è il geniale scienziato David Levinson, e "La Mosca", che lo ha consacrato come attore intenso e versatile. Ha recitato anche in opere più sperimentali e artistiche, come i film di Wes Anderson, dimostrando un talento straordinario sia per la drammaticità che per la commedia surreale.
Parallelamente alla carriera cinematografica, Goldblum è un eccellente pianista jazz e leader della band Jeff Goldblum & The Mildred Snitzer Orchestra, con cui ha inciso album di successo e si esibisce regolarmente in concerti noti per il loro spirito coinvolgente e l’interazione col pubblico.
Con il suo stile personale inconfondibile e il suo fascino magnetico, è considerato una delle figure più originali e amate di Hollywood.
È sposato con Emilie Livingston, ex ginnasta olimpica, con cui ha due figli, e continua a essere un’ispirazione nel mondo del cinema, della musica e della cultura pop.
JEFF GOLDBLUM:
“Onorare le emozioni e navigare nel Caos”.
L'eclettico attore ha rilasciato una intervista a Movieplayer in cui parla del suo ultimo impegno in scena
Goldblum è da sempre associato a ruoli che incarnano il caos, come il suo leggendario Ian Malcolm in "Jurassic Park", o come Zeus in "Kaos", la serie Netflix. Ma nella sua ultima interpretazione, quella del Mago di Oz nel musical "Wicked", emerge un altro lato del suo talento: sentimentale e riflessivo.
"Sì, sono sentimentale", ha dichiarato l'attore durante l’intervista a Movieplayer. "Sono sempre stato pieno di energia di ogni tipo, e quando faccio questo lavoro, devo attingere a tutto quello che ho nel cuore".
Secondo Goldblum, l'attore deve essere capace di navigare attraverso le proprie emozioni per raggiungere la vera autenticità. Questo è il segreto del suo approccio alla recitazione, che lo ha visto crescere sotto l’insegnamento del celebre Sanford Meisner. Per Goldblum, recitare non significa controllare le emozioni, ma piuttosto "onorare, lasciare andare e fare uso dei propri sentimenti". Un processo che, secondo lui, può aprire l'accesso a potenzialità infinite nella carriera di un attore.
Nonostante l’immagine pubblica di "agente del caos", Goldblum ha aggiunto che la sua visione della vita, e della recitazione, è in realtà guidata da una certa apertura alle sfide imprevedibili. "La vita è vivace, imprevedibile, bellissima, inquietante e sorprendente", ha detto, citando la sua esperienza quotidiana con i suoi figli di sette e nove anni, definendo la loro vita familiare come "caotica", ma allo stesso tempo incredibilmente appagante.
Il parallelismo tra la sua vita personale e le sue performance sul palco è evidente. L’attore non solo rappresenta il caos, ma si lascia attraversare da esso, trovando in ogni caos una nuova opportunità di crescita e di espressione.
Questa filosofia lo ha portato anche a essere un "agente del caos" non solo nei suoi personaggi, ma anche nella sua vita privata, dove naviga costantemente tra l'imprevedibile e il meraviglioso.
Un altro tema centrale dell’intervista riguarda la riflessione sull’importanza della libertà e dell’autonomia. La canzone "Defying Gravity" di "Wicked", cantata dal personaggio di Elphaba, recita: "Even if I'm flying alone, at least I'm flying free" ("Anche se volo da sola, almeno volo libera"). Goldblum è stato invitato a riflettere su cosa sia più importante: volare liberi o non volare da soli. La sua risposta? "Si può avere la botte piena e la moglie ubriaca", scherza, aggiungendo che lui, pur essendo sposato con Emily, si sente ugualmente libero. Per lui, la libertà non è solo un concetto legato alla solitudine, ma può essere trovata anche nella condivisione e nei legami familiari.
L'intervista con Jeff Goldblum, pubblicata su Movieplayer.it, offre uno spunto profondo sulla sua visione della recitazione e della vita. Se da un lato è conosciuto per interpretare personaggi che sfidano l’ordine e abbracciano il caos, dall’altro Goldblum ci ricorda che per essere un buon attore e una persona soddisfatta bisogna essere in grado di navigare le proprie emozioni e abbracciare l'imprevedibile, sia sul palco che nella vita. Il suo approccio alla recitazione, che mescola improvvisazione, autenticità e una buona dose di caos, lo rende una figura unica nel panorama di Hollywood.
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