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IN FLORIDA IL DAVIDE E' PORNOGRAFICO

La preside di una scuola negli Usa costretta a dimettersi per aver fatto vedere durante una lezione di storia dell’arte la statua di Michelangelo.
Ecco che cosa è accaduto
Il Rinascimento italiano è il periodo che ha visto la crescita della ragione intellettuale, il fiorire dell'arte e della cultura e che aveva in Firenze il cuore pulsante di questa rinascita, culminata in opere grandiose come il Davide di Michelangelo. Ma oggi, anno 2023, può capitare che in una scuola di bambini di 11/12 anni venga mostrata un’immagine della scultura, durante una lezione dedicata alle opere d’arte e che la direttrice del plesso venga licenziata per l’indignazione di tre genitori. Non, non è accaduto in Iran ma nella patria considerata come il modello della democrazia, gli Stati Uniti e, più precisamente, in Florida dove tre genitori offesi dei bambini della scuola classica di Tallahassee hanno definito la scultura "pornografica" e ne è seguita così tanta indignazione che la direttrice della scuola, Hope Carrasquilla, è stata costretta ad andarsene.
Questo può sembrare completamente folle per molti di noi, ma Carrasquilla, l'ex preside, ha detto all'Huffington Post di non essere stata del tutto sorpresa dalla reazione. Ella sostiene che ogni tanto capita che un genitore si arrabbi per l'arte rinascimentale. In effetti, normalmente, viene inviata una lettera ai genitori degli studenti avvertendoli che i loro bambini vedranno un'immagine di una delle sculture più famose del mondo. Quest'anno, tuttavia, a causa di una non precisata “serie di problemi di comunicazione”, la lettera non è stata inviata, esacerbando la rabbia dei genitori e giungendo all’inevitabile allontanamento della dirigente scolastica. Del resto Barney Bishop III, il presidente del consiglio scolastico responsabile di aver costretto Carrasquilla a lasciare il suo lavoro, intervistato da Slate ha candidamente dichiarato: “ i diritti dei genitori sono supremi, e questo significa proteggere gli interessi di tutti i genitori, che siano uno, dieci, venti o cinquanta”. Come riportato da The Guardian questo è solo l'ultimo esempio di un terrificante balzo verso la censura e l'autoritarismo in Florida, dove il governatore Ron DeSantis, è impegnato in varie crociate ed il suo primo grande campo di battaglia sono state proprio le scuole.
RIVOLUZIONE NOKIA:
UN NUOVO SMARTPHONE ECOLOGICO E RIPARABILE DA SOLI

Sarà il primo telefonino di una nuova serie in collaborazione con QuickFix per il bene del pianeta e delle tasche dei consumatori. Ecco come sarà
Sostenibile e riparabile in autonomia. HMD Global, concessionario esclusivo del prestigioso marchio NOKIA sta per lanciare una nuova serie di smartphone che cambieranno completamente la filosofia che ha guidato il mercato fino ad oggi, e cioè apparati destinati ad una rapida usura delle componentistiche e quindi sostituiti in brevissimo tempo. Con il nuovo modello Nokia G22 si ribalta il concetto: lo smartphone rispetta l'ambiente con una scocca in plastica 100% riciclata e con le parti interne modulari e facilmente sostituibili in caso di necessità in completa autonomia. Come è possibile tutto questo? Nokia si avvale della collaborazione di QuickFix, colosso dei pezzi di ricambio, che mette a disposizione ogni tipo di parte da sostituire oltre ad un tutor ed i necessari strumenti per realizzare il lavoro, il tutto in modo semplice ed intuitivo. Si tratta di una vera e propria rivoluzione. Niente più lunghi tempi per l'assistenza, nessuna necessità di sostituire l'apparato con grande frequenza. Il telefonino torna a fare il lavoro a cui era destinato: chiamare, messaggiare, interconnessione. E, badate bene, non si tratta di un modello datato, al contrario, il nuovo Nokia G22 avrà caratteristiche di tutto rispetto: display da 6.6 pollici, tripla fotocamera da 50 Mpx, 4 Ram e 128 Giga di memoria interna, dual sim, sistema operativo Android 12 con ben 2 anni di aggiornamenti inclusi e persino 36 mesi di garanzia. Insomma un ottimo apparato ad un prezzo lancio di assoluto interesse: meno di 200 euro.
C'è da pensare che questo smartphone, ci auguriamo il primo di una lunga serie, costituirà il simbolo di quanti rispettano il pianeta ed amano una tecnologia sostenibile, il biglietto da visita di una nuova generazione di terrestri. Riuscirà Nokia in questo intento o le sirene del consumismo, del telefonino all'ultima moda, costoso ed esclusivo, avranno la meglio sull'utente finale? Lo scopriremo con l'uscita di questa nuova serie e vedremo anche come si comporteranno i competitor. Infatti, se l'accoglienza da parte del pubblico sarà buona, c'è da credere che presto, anche gli altri marchi si muoveranno in questa direzione e sarà un bene per tutti.
UNA BIRRA IN TAVERNA, 5 MILA ANNI FA

Le Università di Pisa e della Pennsylvania protagoniste di questo favoloso ritrovamento
Un team di archeologi italo-statunitense hanno rinvenuto tra le rovine dell’antica Lagash, nel sud dell’Iraq, i resti di una taverna risalente a quasi 5000 anni fa, una scoperta sensazionale attraverso la quale riuscire a conoscere meglio la vita della gente comune nelle prime città del mondo, quelle dei Sumeri.
I ricercatori dell’Università di Pisa e quelli della Pennsylvania hanno portato alla luce i resti di un primitivo sistema di refrigerazione, un grande forno, banchi per i commensali e circa 150 ciotole.
Nelle ciotole sono state trovate ossa di pesci e animali, insieme a prove del consumo di birra, molto diffuso tra i Sumeri.
Ne da notizia Cbs News che ha anche intervistato il direttore del progetto, Holly Pittman: "La chiamiamo taverna - ha dichiarato l’archeologo - perché la birra era di gran lunga la bevanda più comune, anche più dell'acqua, per i Sumeri - osservando poi che in uno dei templi scavati nella zona "c'era una ricetta della birra che è stata trovata su una tavoletta cuneiforme".
Le prime città del mondo si sono sviluppate in quello che oggi è l'Iraq meridionale, dopo che i guadagni derivanti dall’attività agricola dei primi raccolti hanno permesso l'emergere di nuove classi sociali non impegnate direttamente nella produzione alimentare.
L'area di Lagash, vicina alla confluenza dei fiumi Tigri ed Eufrate, era soprannominata dagli antichi il "giardino degli dei" per la sua fertilità e diede origine a una serie di città sumere risalenti al primo periodo dinastico.
Pittman ha detto anche che il team è ansioso di saperne di più sulle occupazioni delle persone che frequentavano la taverna nel suo periodo di massimo splendore intorno al 2700 a.C. per gettare nuova luce sulla struttura sociale delle prime città. "C'è così tanto che non sappiamo su questo primo periodo dell'emergere delle città - ha concluso - ed è quello che stiamo indagando”.
TECH: UNA NUOVA VITA PER I VECCHI COMPUTER

Google sta cercando di ridare una seconda vita ad obsoleti laptop Toshiba, iMac, Lenovo vecchi di dieci anni. E’ un bene per l’ambiente e per i consumatori. Ecco perché.
Negli ultimi mesi, il team ChromeOS di Google di Alphabet Inc. sta acquistando computer obsoleti su mercatini online come eBay. Questo tipo di apparecchiature elettroniche, sostituite con modelli più moderni e sempre più performanti, finisce di solito inattivo o sepolto in un armadio oppure gettato con la spazzatura. Ma Google sta ora cercando di dare loro una seconda opportunità con un nuovo sistema operativo chiamato ChromeOS Flex.
Si tratta di una piattaforma incentrata sul cloud e progettata principalmente per app Web come Gmail e Google Docs. Dal momento che questo tipo di servizi Internet non richiede una grande potenza di calcolo per poter funzionare, l'idea alla base di Flex è che potrebbe aiutare milioni di PC obsoleti ad adattarsi al mondo moderno, riducendo sostanziali rifiuti elettronici e fungendo da sostituto degli antichi versioni di MacOS di Apple Inc. e Windows di Microsoft Corp. Questo costituirebbe anche un notevole risparmio per gli utenti finali, sempre più costretti a rincorrere l’ultimo modello per non venire tagliati fuori dagli aggiornamenti e da un mondo in cui un computer è già vecchio appena esce di fabbrica.
Secondo Michael Wendling, responsabile del prodotto per Flex, molte scuole e piccole imprese vorrebbero far rivivere i vecchi PC ma la percezione globale è che siano semplicemente troppo antiquati e lenti per funzionare. Con Flex, che necessita di minori risorse rispetto a un sistema operativo tradizionale, Wendling ha riscontrato sorprendenti aumenti di velocità ed efficienza energetica nei test iniziali. Egli sostiene che il suo team ha "rastrellato dispositivi" dai mercati dei rivenditori ed ha già certificato Flex per l'uso su oltre 400 modelli di computer.
Per i singoli consumatori, Flex può essere scaricato gratuitamente ed installato tramite porta USB, mentre per i clienti aziendali sono previsti costi di licenza a seconda delle dimensioni dell'organizzazione. Certo, non si tratta di una soluzione perfetta: Flex ha alcune funzionalità e limitazioni di sicurezza rispetto al ChromeOS standard, per esempio, ma è sicuramente un'alternativa più rispettosa dell'ambiente per eliminare i dispositivi obsoleti o acquistarne costantemente di nuovi per aumentare le prestazioni e, soprattutto, rappresenta un notevole risparmio per milioni di famiglie. C’è da immaginarsi che i produttori non saranno completamente felici per questa iniziativa ma non è detto che non sia un bene anche per loro. Infatti fare un salutare bagno di umiltà e ridimensionare un mercato come quello dell’elettronica davvero in continua corsa non significa limitare il progresso che è senza dubbio necessario ma permettere agli utenti di decidere liberamente se acquistare e quando un nuovo prodotto senza esserne obbligati per non essere tagliati fuori.
MEDICINA: L'INSULINA DEI PAESI RICCHI

E’ sempre stata, purtroppo, una triste verità: le cure mediche non sono uguali in tutte le parti del mondo e la differenza la fanno i paesi più ricchi e, soprattutto le multinazionali farmaceutiche. Anche per la cura del diabete si ripete tristemente lo stesso copione anche se, in questo caso, le cose sembrano indirizzarsi per il verso giusto.
Ma, andiamo con ordine.
Nonostante le devastanti conseguenze causate dal diabete, c'è un divario persistente nell'accesso all'insulina, l'ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue, quasi un secolo dopo la scoperta del medicinale.
Non sorprende che i paesi a basso e medio reddito siano quelli lasciati indietro, secondo un rapporto della Access to Medicine Foundation, ente senza scopo di lucro, come riportato da Bloomberg.
Il rapporto elenca 24 paesi in cui semplicemente non c'è insulina registrata presso le autorità sanitarie di regolamentazione.
L'amministratore delegato della Fondazione, Jayasree K. Iyer, afferma che l'industria farmaceutica è in parte responsabile della sua "miopia".
"Molte aziende hanno sempre la mentalità prioritaria degli Stati Uniti e dell’Europa" - afferma -“ e questo è diventato un problema cronico ancora più esacerbato".
Eli Lilly, Novo Nordisk e Sanofi, che controllano circa il 90% del mercato mondiale dell'insulina, si stanno impegnando per migliorare l'accesso della medicina miracolosa nei paesi poveri, offrendo sconti o facendo donazioni, ma l'approccio non offre ai governi una prospettiva a lungo termine, come invece richiede questo tipo di malattia, ed una soluzione affidabile per l'accesso ai farmaci. E spesso tralascia i farmaci più recenti come i più costosi sistemi di cura
Ma c'è la speranza che le cose adesso possano finalmente cambiare e prende il nome di biosimilari. I brevetti su alcune delle insuline analoghe sviluppate dalle grandi aziende farmaceutiche sono scaduti o lo saranno presto. Ciò dovrebbe inaugurare l’uscita di prodotti più economici: pensate ai cosiddetti medicinali generici, che per questo tipo di farmaci prendono il nome di biosimilari.
I produttori indiani e cinesi, tra cui Biocon e Gan & Lee Pharmaceuticals, sono i principali sviluppatori di insuline biosimilari e potrebbero svolgere un ruolo determinante nell'ampliamento dell'accesso, secondo Access to Medicine. La concorrenza degli attori più piccoli a volte può costringere le grandi aziende farmaceutiche a ridurre i prezzi dei loro prodotti di marca, afferma il rapporto, citando il Bangladesh come esempio.
Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità sta cercando di aiutare ed ha da tempo avviato un quadro di revisione per farmaci biologici come l'insulina, che possono fornire un marchio di approvazione per la sicurezza e l'efficacia per tutti i paesi.
La pandemia di Covid-19 ha mostrato al mondo come i produttori di farmaci emergenti possono cambiare le cose in meglio. La speranza è che l'insulina sia la prossima barriera abbattuta in un mondo in cui lo globalizzazione dovrebbe consentire a tutti l’accesso allo stesso tipo di cure.
ARRIVA LO SCARAFAGGIO CYBER CHE SALVA LA VITA

Scienziati giapponesi hanno sviluppato tecnologie all’avanguardia da far indossare ad insetti in caso di calamità dovute a terremoti.
Arriva dal Giappone, terra ad alta densità sismica, una notizia destinata a fare scalpore ma che, in un futuro prossimo, potrà salvare tante vite umane, vittime di disastri da eventi tellurici e rimaste intrappolate sotto tonnellate di macerie e che potrebbero essere localizzate con i primi soccorsi da uno sciame di scarafaggi cyber.
Ma andiamo con ordine.
L’agenzia di stampa Reuters riporta la notizia di una recente scoperta ad opera di ricercatori giapponesi che hanno dimostrato la capacità di montare "zaini" di celle solari ed elettronica sugli insetti e controllarne il movimento tramite un semplice telecomando.
Il professor Kenjiro Fukuda ed il suo team del Thin-Film Device Laboratory presso il colosso di ricerca giapponese Riken hanno sviluppato una pellicola flessibile a celle solari spessa 4 micron, circa 1/25 della larghezza di un capello umano e che può adattarsi all'addome dell’insetto. Questa pellicola sottilissima consente allo scarafaggio di muoversi liberamente mentre la cella solare genera energia sufficiente per elaborare e inviare segnali direzionali negli organi sensoriali sui quarti posteriori dell'insetto.
Fukuda e il suo team hanno scelto per questi esperimenti gli scarafaggi del Madagascar in quanto abbastanza grandi da trasportare l'attrezzatura e non hanno ali che si possano interporre. Anche quando lo zaino e la pellicola sono incollati alla schiena, gli insetti possono attraversare piccoli ostacoli o raddrizzarsi quando vengono capovolti.
La ricerca ha ancora molta strada da percorrere.
La prossima sfida è la miniaturizzazione dei componenti in modo che gli insetti possano muoversi più facilmente e consentire il montaggio di sensori e persino telecamere. Kakei ha detto di aver costruito lo zaino cyborg con soli 5.000 yen, cioè circa 35 euro.
Lo zaino e la pellicola possono essere rimossi, consentendo agli scarafaggi di tornare in vita nel terrario del laboratorio.
Oltre all’utilizzo in modalità di soccorso in caso di catastrofe, Fukuda intravede ampie applicazioni per la pellicola delle celle solari, composta da strati microscopici di plastica, argento e oro. Essa potrebbe essere incorporata negli indumenti o nei cerotti cutanei da utilizzare nel monitoraggio dei segni vitali. In una giornata di sole, ha affermato lo scienziato, un ombrello coperto con tale materiale potrebbe generare elettricità sufficiente per caricare un telefono cellulare. I settori di applicazione sono davvero infiniti.