top of page
IL METAVERSALISTA

ZONE DI CONTATTO
Inchieste sul confine tra Uomo, Tecnologia e Potere.Dossier su I.A., Geopolitica, Etica e Controllo

IL CODICE E IL POTERE: ANATOMIA DELLA NUOVA SORVEGLIANZA

Viviamo osservati da ciò che abbiamo creato. Il potere non ha più bisogno di nascondersi. Gli basta sapere che lo stiamo guardando con fiducia.
 

IL CODICE E IL POTERE.png

Viviamo osservati da ciò che abbiamo creato.
Ogni gesto, ogni parola, ogni battito del nostro cuore digitale viene tradotto in codice, archiviato, tracciato, interpretato.
Il potere, oggi, non ha più bisogno di spiare: gli basta ascoltare la traccia che lasciamo volontariamente.
Il mondo è diventato un’immensa conversazione silenziosa tra dati, e la privacy un mito romantico di un’epoca analogica.
La sorveglianza non è più una gabbia, ma un’architettura di convenienza.
Ci piace essere visti, purché ci semplifichi la vita.
È questo il nuovo patto sociale: la libertà in cambio della comodità, l’anonimato in cambio della personalizzazione.
Abbiamo consegnato al codice il diritto di conoscerci meglio di noi stessi.

🕳️ Dal Panopticon all’algoritmo invisibile
Un tempo il potere era verticale: una torre che osservava i corpi.
Oggi è diffuso, liquido, integrato nel tessuto delle nostre abitudini.
Non è più necessario sorvegliare se ognuno si espone spontaneamente.
Il filosofo Michel Foucault descriveva il Panopticon come un carcere ideale in cui tutti si sentono osservati anche quando non lo sono.
Oggi quel modello è diventato una piattaforma.
Non c’è più una torre centrale, ma miliardi di occhi digitali distribuiti in ogni smartphone, ogni telecamera, ogni algoritmo di raccomandazione.
La differenza è sottile ma decisiva: non veniamo più controllati contro la nostra volontà, ma attraverso di essa.
Ogni “consenti tutto” è un atto di fiducia cieca firmato con leggerezza.
Ogni clic è un voto per un nuovo tipo di governo: quello dei dati.

🧩 Il potere che si traveste da servizio
I nuovi regimi non si fondano più sulla paura, ma sulla precisione.
Sanno tutto, ma non gridano.
Raccolgono, analizzano, predicono.
Ci seducono con la promessa di un mondo più efficiente, più personalizzato, più comodo.
Ma sotto la superficie dell’utilità si nasconde una verità più profonda: il potere non ha più bisogno di essere temuto per essere assoluto — gli basta essere accettato.
Ogni piattaforma è una piccola teocrazia algoritmica che ci offre miracoli quotidiani: il percorso più veloce, la canzone perfetta, il volto che riconosce la nostra nostalgia.
Ci dice chi siamo attraverso ciò che cerchiamo.
E noi, grati, le permettiamo di imparare tutto.
Il prezzo non è economico, è ontologico: perdiamo il diritto di essere imprevedibili.

⚙️ La mente predittiva e l’illusione della scelta
Gli algoritmi non impongono: anticipano.
È così che conquistano.
Sanno cosa vogliamo prima ancora che lo desideriamo, e nel farlo eliminano la possibilità stessa della sorpresa.
Viviamo in una realtà predittiva, dove il futuro non accade — viene calcolato.
Il desiderio, quel motore fragile e umano, è diventato un grafico di tendenze.
La libertà, così, si trasforma in un esercizio estetico: scegliamo tra possibilità già previste, come attori in un copione scritto da un’intelligenza invisibile.
E ogni deviazione dal percorso diventa sospetta, inefficiente, anomala.
L’algoritmo non ci osserva per giudicarci, ma per migliorarci.
E questo è il suo inganno più raffinato.

🌍 L’etica del dato e la politica dell’ombra
Nel silenzio del web profondo, dove le informazioni si intrecciano come radici, nascono nuove forme di potere che non hanno volto né ideologia.
Non sono governi, né corporation: sono ecosistemi di dati che vivono della nostra esistenza digitale.
Ogni profilo social è una miniatura del sé che diventa merce.
Ogni foto, un documento d’identità emotiva.
L’etica, in questo scenario, diventa un campo minato.
Chi è responsabile di una decisione presa da un’intelligenza artificiale?
Chi controlla la logica dei modelli predittivi che definiscono la nostra realtà?
La trasparenza, che doveva essere la salvezza, si è trasformata in un’arma.
Viviamo in una società dove tutto può essere visto, ma nulla davvero compreso.
Il potere non nasconde più: accecandoci con la luce, diventa invisibile.

🧠 Sorveglianza dell’anima
C’è una forma più sottile di controllo, quella che non riguarda il corpo né il comportamento, ma il pensiero.
Gli algoritmi di intelligenza artificiale imparano a conoscere le nostre emozioni, a riconoscere la tristezza nella voce, l’ansia nello sguardo, la rabbia nei messaggi.
È la nuova psicometria digitale, dove i sentimenti diventano dati biometrici.
In un futuro prossimo, non sarà più necessario dire “sto bene” o “sto male”.
Lo saprà il sistema, prima di te.
E in nome della cura, interverrà.
La medicina e il marketing si confonderanno, e l’empatia diventerà una forma di sorveglianza compassionevole.
Non ci obbligheranno a comportarci bene: ci motiveranno dolcemente a farlo.

🔦 La resistenza dell’opacità
Eppure, in mezzo a questa trasparenza totalitaria, esiste ancora uno spazio di libertà: l’ombra.
Lì dove il dato non arriva, dove il segnale è debole, dove l’uomo resta opaco.
Essere liberi, oggi, non significa sparire — ma saper scegliere cosa non dire.
Ogni gesto non condiviso, ogni silenzio digitale, ogni emozione non tracciata è un atto di disobbedienza.
Il futuro della libertà non sarà nel visibile, ma nell’invisibile.
Non sarà nelle piattaforme, ma nei margini.
Nel diritto di restare imperfetti, ambigui, contraddittori.
Perché la perfezione che i sistemi cercano di imporci è solo un’altra forma di prigione, elegante e luminosa.

⚡ Conclusione: l’occhio e la fiamma
Il potere, oggi, non è un occhio che ci guarda dall’alto, ma una fiamma che arde dentro gli schermi.
Ci scalda, ci illumina, ci consuma.
E noi, come falene, continuiamo ad avvicinarci, attratti dal suo bagliore.
Il codice non è il nostro nemico: è il nostro specchio.
Ci mostra ciò che siamo diventati — creature che hanno scambiato la conoscenza con il controllo, la sicurezza con la resa, la verità con la comodità.
Ma finché esisterà qualcuno disposto a fare domande, finché una parola non sarà completamente prevedibile, la libertà continuerà a respirare tra le righe del sistema.

 

L'ULTIMA NOTIZIA

IMPIANTATO IL PRIMO ORECCHIO BIONICO STAMPATO IN 3D

Eccezionale intervento ricostruttivo negli Stati Uniti apre le porte ad impensabili sviluppi nel campo della medicina rigenerativa e nei trapianti


Ha 20 anni, è messicana, e si chiama come una famoso apparato tecnologico diffuso da Amazon, Alexa. Da oggi, anche lei, ha qualcosa di futuribile impiantato nel proprio corpo. Un orecchio stampato in 3D realizzato con le cellule della stessa donna. Ne da notizia  il New York Times e rappresenta un straordinario progresso nel campo dell’ingegneria dei tessuti. Il capolavoro si è reso possibile grazie alla tecnologia sviluppata da un’azienda biotech americana, la 3DBio Therapeutics, leader nella medicina rigenerativa attraverso la biostampa in 3D per fornire tessuti ed organi viventi, funzionali e personalizzati, progettati secondo le esigenze sanitarie dei pazienti. La paziente che ha ricevuto l’orecchio bionico fa parte di una sperimentazione clinica che comprende 11 pazienti. Alexa era affetta da microtia, un raro difetto congenito che rende la parte esterna dell’orecchio piccolo e deformato. L’intervento è avvenuto nel marzo scorso ma è stato comunicato solo adesso e tutto sta procedendo bene. Il fatto che le cellule che hanno ricostituito il nuovo orecchio provengano dal tessuto stesso del paziente fa ben sperare e bassa la probabilità di rigetto. Anzi, l’orecchio bionico sta continuando a rigenerare il tessuto cartilagineo, conferendogli un aspetto naturale.
Le fasi dell’intervento sono degne di nota: un chirurgo ha rimosso una parte di cartilagine dal moncone esistente della paziente ed assieme ad una stampa in 3D dell’altro orecchio sano, sono stati inviati all’azienda 3DBio. Qui le cellule viventi sono state mescolate con il bioinchiostro a base di collagene prodotto dall’azienda. Questo è stato inserito con una siringa nella biostampante, la quale ha spruzzato il materiale replicando l’orecchio sano della paziente, così come un qualunque processo di riproduzione in 3D. La forma dell’orecchio stampata è stata spedita in un guscio protettivo in celle frigorifere ed il chirurgo, ricevuto il pacco (magari proprio da Amazon…) ha impiantato l’orecchio bionico sotto la pelle della paziente. Quando la pelle è stata tesa attorno all’impianto, è emersa la forma del nuovo orecchio.
I dirigenti dell’azienda 3DBio affermano che tale tecnologia potrà essere usata in altre parti del corpo come il naso, i dischi spinali, il menisco del ginocchio e la cuffia dei rotatori. Ma apre la strada anche alla produzione in 3D di organi vitali ben più complessi come il fegato, i reni e persino il pancreas, rivoluzionando il settore dei trapianti e l’aspettativa di vita dei pazienti affetti da gravi malattie. Certo, il percorso verso il trapianto in 3D di organi importanti del corpo umano è ancora molto lungo ma questa nuova tecnologia, che sta muovendo i primi passi, rappresenta un decisivo passo in avanti. La domanda da porsi adesso non è ‘se’ ma ‘quando’ sarà possibile. Sicuramente siamo testimoni di una rivoluzione scientifica che rappresenterà una pietra miliare nell’utilizzo della tecnologia 3D nei trapianti rigenerativi sull’essere umano.

 

NON PERDERTI LE ALTRE INCHIESTE

STRAGE TEXAS, POLIZIA SOTTO ACCUSA

Alla fine sul banco degli imputati sta finendo la polizia locale per la lentezza nell'intervento alla strage avvenuta nella scuoa elementare nel Texas. Si ammettono i ritardi, si chiede scusa ma, ora, i vertici locali rischiano l'incriminazione.

MASCHERINA AVANTI TUTTA

Il governo sta valutando di prorogare anche dopo la scadenza fissata per il prossimo 15 giugno l'obbligo di mascherina su mezzi pubblici, treni e scuole. Per cinema e teatri si prospetta la fine di tale prescrizione.

TRUMP PENSA GIA' AL 2024

L'ex presidente Usa, Donald Trump, non ha mai smesso di punzecchiare il suo successore ma, più passa il tempo, e più si fa vivo l'interesse per le elezioni presidenziali che si svolgeranno nel 2024. In una Convention, a proposito dell'uso delle armi ha dichiarato:

"L'esistenza del male non è un motivo per disarmare i cittadini che rispettano la legge, anzi, è una delle ragioni per armarli."

  IL METAVERSALISTA

© 2022, Il Metaversalista, iscritto nel registro stampa del Tribunale di Lucca, R.G. n. 1929/2022 - n. 8/2022 Reg. Periodici. 

Direttore Responsabile: Dott. FABRIZIO GIANNINI - tutti i diritti riservati.

@mail: metaversalista@aol.com

bottom of page