L'Intervista
RICCARDO NENCINI, storico, scrittore e politico, già segretario ed attuale Presidente del Psi ha ricoperto vari incarichi anche ministeriali ed è attualmente Senatore della Repubblica e Presidente della 7ª Commissione permanente Istruzione, Cultura, Spettacolo e sport del Senato.
All’attività politica ha affiancato la scrittura di saggi e di romanzi storici. Tra questi, “Morirò in piedi – Oriana Fallaci” e “L’imperfetto assoluto” (finalista nei premi letterari “Acqui storia” e “Scanno”).. Per Mondadori ha scritto un romanzo storico dedicato alla figura di Matteotti, dal titolo ‘Solo’ - 2021. Nel febbraio del 2022 pubblica “Condannato a morte”, ed. Polistampa che racconta il viaggio di Dante tra Toscana e Romagna.

Intervista esclusiva tutta da leggere quella del Sen. Riccardo Nencini rilasciata al nostro giornale.
“La costituente della sinistra riformista italiana proposta da Valdo Spini? Perché no, magari a settembre."
Sulla divisione dei grillini se la prende con Conte che starebbe "radicalizzando la posizione dei grillini fino a minacciare ogni giorno di togliere la fiducia al governo."
Nencini parla anche sul perché in Italia non si afferma una forza socialista, la sua opinione sull'invio delle armi in Ucraina ed il futuro del governo Draghi.
Con gli interventi al nostro giornale,Valdo Spini e poi di Vannino Chiti avvertono la necessità di promuovere una iniziativa a sinistra che permetta di creare un "cartello" in grado di competere e vincere la prossima sfida elettorale con il centro destra. Quale è la sua opinione al riguardo?
“Una costituente della sinistra riformista italiana, perché no, magari a settembre. Isolare le posizioni massimaliste, allargarsi ad europeisti sinceri ora che, nella sfida tra USA e Cina, l'Europa potrebbe giocare un ruolo di rilievo.”
La divisione avvenuta nei 5 Stelle avrà ripercussioni sull'alleanza di centro sinistra?
“Ci saranno per forza conseguenze. Agli elettori va presentata una coalizione coesa, credibile, con un progetto realistico di governo. Conte va radicalizzando la posizione dei grillini fino a minacciare ogni giorno di togliere la fiducia al governo. Detto da un ex presidente del consiglio fa un certo effetto. Prima dovrebbe venire l'Italia, poi, solo poi, questioni interne di partito.”
Quali sono le ragioni per cui in Italia, al contrario delle grandi democrazie soprattutto del Nord Europa, non si afferma una forza socialista che possa rappresentare il punto di riferimento di una sinistra divisa e smarrita?
“Il socialismo, in Italia, ha costituito il punto di riferimento per gli ultimi e per certa borghesia fino al fascismo. Le squadracce di Mussolini decapitarono l'intero gruppo dirigente socialista sia nei municipi che nelle organizzazioni di massa, da Federterra a Cgil. Il Fronte Popolare nel 1948, un tragico errore, precluse ai socialisti la possibilità di diventare protagonisti. Le radici della diversità italiana sono in questi fenomeni e nella prevalenza di un certo massimalismo a sinistra. Poi arriva il ’92…"
Quale è la sua opinione sull'invio delle armi all'Ucraina da parte dell’Italia?
“Sostenere l'Ucraina è la cosa giusta da fare, senza tentennamenti. La pace si ricerca solo se non ci si arrende alle ragioni del più forte.”
Il governo Draghi è in forte fibrillazione. Riuscirà ad arrivare a fine legislatura?
“Lo spero. Al governo attuale non c'è alternativa. Ne va del prestigio dell'Italia nel mondo e non dimentico nemmeno le misure in discussione per sostenere l’economia."

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