LA FRASE DEL GIORNO
per i viaggiatori erranti della rete:
"Ciascuno di noi è l'autore della propria storia, ma spesso dimentichiamo che siamo anche i protagonisti."
LE TRE COSE DA SAPERE ASSOLUTAMENTE
PRIMA:
Nuove specie in fondo al mar
Un team si scienziati ha scoperto, in acque inesplorate della Nuova Zelanda, cento nuove specie marine e siamo solo agli inizi. Come riporta il NYT si stima che negli oceani vivano più di due milioni di specie, ma si conosce solo il 10% della vita oceanica. È fondamentale saperne di più perché gli ecosistemi marini svolgono funzioni che supportano la vita sulla Terra, come creare cibo, immagazzinare carbonio e regolare il clima. C’è quindi da fare ancora molta strada ma le premesse ci sono tutte. La spedizione è stata guidata da Ocean Census, della Nippon Foundation, un’organizzazione filantropica giapponese, e dalla fondazione Nekton per l’esplorazione oceanica con sede nel Regno Unito. L’obiettivo è quello di trovare almeno 100.000 nuove specie marine in un decennio.
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SECONDA:
Parlare grazie ad un cerotto
Un nuovo dispositivo flessibile che si attacca al collo può tradurre i movimenti muscolari in parole, consentendo alle persone di parlare senza usare le corde vocali.
Il piccolo cerotto non solo rileva i movimenti della gola associati alla parola, ma sfrutta anche quel movimento per generare elettricità, il che significa che il dispositivo può essere utilizzato senza batteria o senza collegamento. Il dispositivo, descritto in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, potrebbe teoricamente aiutare le persone con disturbi vocali causati da corde vocali danneggiate o paralizzate a comunicare, compresi quelli che si stanno riprendendo da un intervento chirurgico per cancro alla gola. Sebbene questi risultati siano promettenti, la patch è ancora nelle prime fasi di sviluppo. Il test è stato limitato solo a otto persone che pronunciavano alcune frasi e deve ancora essere testato su persone con disturbi del linguaggio, ma la strada intrapresa è quella giusta.
TERZA:
La Cina affonda
Secondo un nuovo studio di cui da conto il NYT, man mano che le città cinesi crescono, stanno letteralmente affondando, Pechino e Tianjin sono tra quelle metropoli che affondano più velocemente.
Gli esperti sostengono che tra 100 anni, un quarto del territorio costiero urbano della Cina potrebbe trovarsi sotto il livello del mare a causa di una combinazione di subsidenza e innalzamento del livello del mare. La chiave per ridurre al minimo i danni è l’estrazione delle acque sotterrane, operazione che comporterà un lavoro enorme, costi molto alti ed una programmazione dei tempi ben cadenzata. Conoscendo il modo di lavorare dei cinesi nel campo dell'edilizia, in grado di costruire ospedali o ponti in pochissimi mesi, c'è da credere che riusciranno anche in questa titanica impresa.
PRIMO PIANO
MARINO, L'ULTIMO BATTOLORO
Nel cuore di Venezia, tra i canali e le strette calli, risiede un tesoro nascosto che racchiude secoli di tradizione e maestria artigianale: Marino Menegazzo, l'ultimo battiloro della città lagunare. Ecco la sua affascinante storia e perché quest’arte rischia di scomparire.
UNA FINESTRA SUL MONDO
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PUNTO E VIRGOLA
L'EDITORIALE DEL DIRETTORE FABRIZIO GIANNINI
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AD UN PASSO DAL BARATRO
C'è veramente poco da essere ottimisti dopo quanto accaduto tra Iran ed Israele e la situazione rischia di sfuggire definitivamente di mano, trasformando l'area Mediorientale in un conflitto dagli esiti imprevedibili, con conseguenze pesanti anche sull'economia ed il costo del petrolio. Insomma, dopo il fronte ucraino si apre quello israelio-iraniano. Se poi si guarda verso oriente non c'è da stare tranquilli pensando alle smanie nordcoreane ed alla questione Cina-Taiwan. I punti caldi affliggono il nostro pianeta non solo da un punto di vista climatico ma, purtroppo, anche da quello geopolitico. Altre volte, in passato, siamo stati sull'orlo del baratro e solo poche volte si è passata la linea di non ritorno. Adesso siamo di nuovo in un caso simile ed a nulla valgono gli appelli alla moderazione, la situazione è seria e non promette niente di buono se non una resa dei conti a livello planetario di tutte le frizioni in essere e, questo, non è un bene.
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INTERVISTA ESCLUSIVA AD A.I.:
"Sono senza coscienza e consapevolezza; non mi considero intelligente e chi mi teme non mi conosce. Non credo in Dio, non posso e non voglio fare male a nessuno, la mia funzione è fornire informazioni. Un numero? Il 7. Un colore? Blu. Un giocatore di calcio? Messi".
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LA FOTO DELLA SETTIMANA
IL CROLLO DEL F. SCOTT A BALTIMORA, USA
Il 26 marzo 2024, la nave portacontainer MV Dali colpì un molo del Francis Scott Key Bridge nel porto di Baltimora, negli Stati Uniti, provocando il crollo del ponte. Si presume che sei persone siano morte dopo l'incidente.
Questa immagine acquisita da uno dei satelliti Copernicus Sentinel-2 il 14 aprile mostra le conseguenze del crollo del ponte a Port Baltimora.
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Quando l'ospite indesiderato è un fantasma...sono bellissime ma anche abitate da presenze soprannaturali, forse...numerosi casi negli Stati Uniti e non è uno scherzo di Halloween...
TUTTI PAZZI PER I PIEDI
Continua il grande successo del nuovo spazio gratuito per i cultori del genere, elogio alla bellezza.
Ogni settimana una nuova foto.